domenica 29 ottobre 2017

Farmacie Ospedaliere Territoriali

I PROSSIMI INCONTRI:  VERONA DOMENICA 19 NOVEMBRE 2017 
                                            NAPOLI   SABATO      25 NOVEMBRE 2017

È partita da una settimana la mia proposta di gestione della settimana del diabete e vorrei affrontare subito una contraddizione che sta mettendo in difficolta molti colleghi: da una parte serpeggia una gran paura di arrecare dispiacere a qualcuno con questa o con qualunque altra iniziativa che superi la mera vendita; dall’altra, incontro una grande fatica nello stabilire i confini della nostra professione, che cosa possiamo fare e che cosa non dobbiamo assolutamente fare.
Il mondo del farmaco appartiene ai farmacisti: in teoria siamo tutti d’accordo su questo punto, in pratica siamo disposti a parlare di qualunque altro argomento, ma non di farmaci, quelli mai. Non ne parliamo con i clienti, non ne parliamo con i medici, davanti a questo argomento facciamo sempre un passo indietro, spaventati all’idea di avventurarci in un settore da noi avvertito come tabù. Preferiamo affidarli agli infermieri o cerchiamo disperatamente degli argomenti per dimostrare che il nostro lavoro non è poi così importante per il benessere del paziente o, ancora, ci ostiniamo a cercare nelle leggi tutti i divieti  possibili, anche quando tali interpretazioni sono contro il minimo buon senso.
Per contro, viene considerato un peccato veniale non solo dispensare farmaci senza la necessaria ricetta, ma anche il consigliarli o, molto più grave, commentare terapie mediche o modificarle.
Le autoanalisi in farmacia sono legittime ed auspicabili, azzardare diagnosi è assolutamente imperdonabile: lo spirito con il quale vanno proposte deve essere quello di offrire dei dati in più al medico per aiutarlo nella gestione delle patologie, non certamente quello di sostituirsi a lui in alcun modo o maniera.
Il primo passo, indispensabile, per cominciare a lavorare in modo serio e proficuo è definire con chiarezza i ruoli reciproci, rispettandoli con scrupolo ed attenzione: il medico esprime la terapia, il farmacista si occupa dei farmaci in senso materiale, l’infermiere coadiuva il medico nell’assistenza ai pazienti. Se ciascuno di noi fa il suo lavoro e lo fa bene, non solo il paziente ne trarrà vero vantaggio, ma tutti gli operatori sanitari potranno espletare al meglio il loro compito, con risultati tangibili, verificabili anche in termini di efficienza e risparmio

Settimana Dello Screening del Diabete

PER TUTTI COLORO A CUI HO MANDATO IL MATERIALE PER LA SETTIMANA DEL DIABETE
Ho creato un gruppo chiuso, “FARMACISTI AL LAVORO”, in cui riunire tutti coloro ai quali ho inviato il materiale per poter condividere più facilmente tutto quello che ci permetterà di organizzare al meglio questa settimana. Se dovessi dimenticarmi di qualcuno, vi chiedo la cortesia di scusarmi e di segnalarmi la dimenticanza: io credo che sia estremamente importante prepararci insieme ad affrontare questo evento, sia per lavorare al meglio, sia per correggere eventuali errori, sia, infine per cercare di sciogliere dubbi e incertezze. Grazie a tutti voi per la preziosa collaborazione e buon lavoro 
P.S. Da oggi non mi è più possibile mandare le procedure ad altri. Manca troppo poco tempo per riuscire ad organizzare le cose per bene e non riuscirei a seguire altri colleghi con la cura che meritano

domenica 22 ottobre 2017

Farmacie Ospedaliere Territoriali

I PROSSIMI INCONTRI:  VERONA DOMENICA 19 NOVEMBRE 2017 
                                         NAPOLI   SABATO      25 NOVEMBRE 201


Fra tre settimane ci sarà la settimana dedicata alla campagna nazionale di prevenzione del diabete in farmacia: personalmente trovo questa iniziativa estremamente etica e lodevole, ma mi sorgono una serie di perplessità a cui ho cercato di dare una risposta come rete
L’obiettivo. Qual è l’obiettivo che sto perseguendo? In altre parole, perché dovrei aderire? Che vantaggio io, personalmente, ne potrei trarre? Le uniche risposte possibili che mi vengono in mente sono:
1) far entrare gente in farmacia sperando che comprino qualcosa. A parte il fatto che questo non è più vero da moltissimo tempo, se io lavoro male, (proprio perché non so neppure bene perché lo faccio e, di conseguenza, non so neppure come organizzarmi) corro il serissimo rischio di allontanare le persone invece di farle ritornar
2) per dimostrare al Ministero che il mio lavoro è utile e va salvaguardato. A me non risulta che sia mai stata messa in discussione l’esistenza delle farmacie  o dei farmacisti: se mai oggi si discute se ha senso che sopravvivano le farmacie private in quanto tali e  lavorando in modo approssimativo e superficiale non aiuto sicuramente la causa.
3) per raccogliere dati epidemiologici. Affinché i dati siano attendibili e abbiano valore debbono essere fissate le procedure e le modalità esatte di raccolta e questo ben prima di iniziare. Se tutti non lavorano in modo rigorosamente uguale ed estremamente consapevole qualunque risultato raggiunto deve essere definito casuale, non confrontabile, non verificabile e non riproducibile, quindi del tutto inutile a qualunque fine statistico. Non solo: senza procedure scritte, validate e condivise, anche il singolo rilevamento non può considerarsi attendibile in quanto dipende dalla preparazione individuale di ogni farmacista.
Una soluzione. Se abbiamo come obiettivo quello di qualificarci nel territorio come la farmacia che si occupa di aderenza alla terapia possiamo sfruttare questa splendida occasione per cominciare a far conoscere il nostro lavoro. Ho preparato tutte le procedure per organizzare questa settimana, compresa la strategia di comunicazione e la formazione di base: vorrei offrire un esempio concreto di come lavorano le farmacie di questa rete e sarò felice di condividerle con tutti coloro che me ne faranno richiesta. Va da sè che hanno senso solo per coloro che condividono questo obiettivo: per tutti gli altri  rappresentano solo un impegno inutile ed eccessivo, ma se volete un esempio concreto di quello che possono fare le farmacie di questa rete credo che questa possa essere l’occasione giusta

domenica 15 ottobre 2017

Farmacie Ospedaliere Territoriali

I PROSSIMI INCONTRI:  VERONA DOMENICA 19 NOVEMBRE 2017 
                                            NAPOLI   SABATO      25 NOVEMBRE 2017

Riprendiamo due punti essenziali legati al concetto di rete:
1) L’obiettivo. Si aderisce ad una rete perché si condivide un obiettivo con gli altri appartenenti alla rete che, però, non può essere un obiettivo generico, ma deve essere percepito da tutti come realmente in grado di portare un vantaggio concreto nel breve e medio termine. Forse mi spiego meglio con un esempio: un gruppo di sartorie di abiti su misura costituiscono una rete. Il loro obiettivo  è riportare in auge l’abito sartoriale su misura, ma più concretamente avere più clienti e ottenere più commissioni. Se la rete decide di fornire un guardaroba completo al tal personaggio famoso (metodo sicuramente molto lodevole per accendere i riflettori sul lavoro di qualità degli artigiani) poi deve anche dire come  tutto questo impegno può portare un incremento reale al lavoro di ogni singola sartoria. Solo se ogni membro della rete avrà ben chiaro sia per quale motivo deve investire tempo e risorse sia come potrà capitalizzare l’investimento, solo allora sarà realmente disposto ad impegnarsi allo spasimo e a dare il meglio di sé. Con le belle parole, i proclami aleatori, i progetti confusi e non ben finalizzati non si va più da nessuna parte 
2) La formazione. Obiettivo ben chiaro, progetto ben definito, ma poi sono lasciato completamente solo nell’organizzazione. E adesso come faccio? Che cosa devo fare? Mistero. Mi devo arrangiare. Anche nel migliore dei casi, anche se tutto fosse ben chiaro, accettato e condiviso, le probabilità di successo sono legate strettamente all’abilità dei singoli, alla loro fantasia, al loro individuale spirito di iniziativa. Per il gruppo un disastro annunciato.
Se invece non abbiamo neppure un obiettivo ben chiaro né abbiamo veramente capito per quale motivo stiamo facendo tutto ciò, anche se siamo i migliori organizzatori del mondo, su quali basi possiamo organizzare  il lavoro? Se non sappiamo esattamente che cosa vogliamo ottenere come possiamo inventarci una strategia vincente per ottenere un risultato?
Nei prossimi incontri, a Verona e a Napoli in novembre, dedicheremo mezza giornata a definire questi due punti e a proporre dei progetti concreti su come sfruttare tutte le occasioni possibili per avvicinarci al nostro obiettivo: il farmacista cogestore d’elezione della cronicità 

mercoledì 11 ottobre 2017

Farmacie Ospedaliere Territoriali

Vorrei ringraziare coloro che domenica scorsa hanno partecipato al primo incontro di presentazione della rete Farmacie Ospedaliere Territoriali e soprattutto scusarmi per tutti quei piccoli incidenti tecnici che abbiamo avuto. Era la prima volta in assoluto che organizzavamo un evento del genere e abbiamo fatto esperienza diretta di quanto sia complicato dominare la tecnologia. Prometto che la prossima volta faremo molto meglio, perché ci sarà una prossima volta, anzi almeno due, una sempre a Verona in novembre e una a Napoli nei giorni del Pharmaexpo. Difficoltà tecniche a parte, è stato un pomeriggio estremamente interessante e proficuo: io ero tesissima perché avevo una gran paura di spaventare i colleghi con un progetto troppo complesso. Ho scoperto, invece, che molti sono stanchi di proposte che tendono ad appiattire tutti verso il basso e sono dispostissimi ad impegnarsi a fondo se percepiscono un vero valore nelle idee e ad accettare verifiche e controlli se questi servono a garantire l’alta qualità del lavoro. Quindi non è vero che tutti i farmacisti sono incapaci e senza più voglia di fare, sicuramente ci saranno anche coloro che sono stanchi e disillusi, ma ce ne sono tanti altri che aspettano solo la proposta giusta per rimettersi in gioco ed aspirare ad un ruolo sempre più da professionista della salute. Una bella soddisfazione per me che credo fermamente nella possibilità per i farmacisti di diventare elemento fondamentale e indispensabile del sistema sanitario territoriale. Infine, un’ultima considerazione: molti legano il concetto di rete ad un accordo di compravendita di prodotti. Niente di più falso, almeno nel nostro caso: noi condividiamo un obiettivo (l’aderenza alla terapia e il supporto alla cronicità), metodi protocolli procedure e formazione continua e completa, ma, soprattutto, l’assistenza e l’aiuto reciproco che permettano a tutti di affrontare e superare le inevitabili difficoltà. Siamo una rete ed il successo di ciascuno è il successo di tutti, cresciamo insieme per far crescere la nostra professione. Già nei prossimi incontri dedicheremo uno spazio ai metodi pratici con cui una farmacia può iniziare ad occuparsi di aderenza alla terapia  in modo che si possa da subito cominciare a lavorare in tal senso e ad entrare nel vivo del progetto


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sabato 7 ottobre 2017

Farmacie Ospedaliere Territoriali


Domani, 8 ottobre 2017, alle ore 14.45 sarò in diretta live sulla pagina Facebook. “Compliance e Aderenza alla Terapia” per presentare la rete delle Farmacie Ospedaliere Territoriali 

domenica 1 ottobre 2017

Farmacie Ospedaliere Territoriali

È fondamentale, oggi più che mai, avere per la propria impresa un obiettivo preciso e un progetto altrettanto dettagliato su come raggiungerlo: senza le idee chiare su questi due punti non si va più da nessuna parte.
Qual è il nostro obiettivo? Spostare una parte sempre maggiore degli introiti di una farmacia dalla dispensazione dei farmaci e dalla vendita dei prodotti al ricavato sul nostro lavoro.
Come lo vogliamo ottenere? Occupandoci di compliance ed aderenza alla terapia con un progetto che non si limiti a riempire questionari o con tante belle parole, ma facendosi carico di tutta la terapia dei pazienti, organizzandola e ripartendola in comodi contenitori monouso e sottoponendo i pazienti stessi alle autoanalisi giudicate indispensabili dal medico curante per monitorarne la  salute, il tutto seguendo protocolli rigorosi in accordo con i medici di medicina generale. 
Che cos'ha di innovativo questo progetto? Due aspetti: 1) abbiamo la possibilità di guadagnare dal nostro lavoro e non solo dalla vendita pura
2)  si fonda su un rapporto di collaborazione virtuoso con i medici nell'interesse del paziente stesso.
Domenica 8 ottobre, alle ore 14.30, terrò un incontro a Verona  per illustrare il progetto che sta alla base della rete delle Farmacie Ospedaliere Territoriali.
Se qualcuno fosse interessato a partecipare può mandare una e-mail a: rete.fost@gmail.com