Vorrei fare un'ulteriore considerazione del tutto personale sul decreto ministeriale del 22 dicembre.
Fatto salvo la libertà di allestire preparati officinali con le piante iscritte nella lista belfrit, e mi pare che questo attualmente sia ragionevolmente assodato, a me sembra del tutto politicamente inopportuno per la categoria dei farmacisti opporsi in qualunque ambito a tale decreto.
Cominciamo col dire che parlando di preparazioni Magistrali il decreto é indirizzato essenzialmente ai medici prescrittori e, pur riconoscendo l'obbligo per il medico di ottenere il consenso informato da parte del paziente, non lo reputa sufficiente a garantire la sicurezza del paziente stesso, per cui ritiene opportuno vietare completamente tali preparazioni. Se i medici non credono che sia il caso di contrapporvisi, mi sfugge a che titolo noi possiamo permetterci qualunque azione in tale senso senza apparire agli occhi del mondo come coloro che per interesse mettono a rischio la sicurezza e l'incolumità delle persone.
Non credo sia pertinente discutere sull'efficacia o meno dei divieti, non é questo né l'ambito giusto né la sede interessata, bensì mi sembra essenziale valutare l'impatto che una tale iniziativa avrebbe sull'immagine di un'intera categoria che dovrebbe essere sempre in prima linea nella tutela della salute e del benessere della popolazione e come tale dovrebbe essere sempre percepita.
Peraltro ritengo oltremodo limitativo e avvilente attribuire il destino della galenica alla possibilità di allestire o meno preparazioni di tal genere: sinceramente mi sembra che ci siano settori molto più importanti nei quali possiamo esplicitare il nostro valore e la vostra competenza, come i farmaci orfani o le preparazioni pediatriche, solo per fare qualche esempio.
Infine, mi si perdoni la debolezza, ma trovo profondamente umiliante vedere in ogni novità un senso di persecuzione al quale rispondere con un atteggiamento lamentoso e vittimista: sarei molto più orgogliosa se reagissimo con maggiore fierezza, animati da un atteggiamento positivo e propositivo, pronti a cogliere in ogni cambiamento una nuova opportunità di crescita e di progresso.
Nessun commento:
Posta un commento