Stabiliti gli ambiti professionali, si tratta di capire come gestire i rapporti fra professionisti e fra professionisti e pazienti nel pieno rispetto delle competenze reciproche e dei reciproci ruoli.
Prendiamo un caso pratico e su di esso facciamo una serie di riflessioni.
Un cliente chiede un collirio cortisonico.
A) non ha una ricetta ma asserisce di aver ricevuto a voce la prescrizione da un medico. Dispensare un farmaco di questo genere senza una ricetta scritta é oltremodo rischioso: a parte le controindicazioni del farmaco in se stesso, il paziente potrebbe essere affetto da una patologia di natura erpetica o virale per le quali il farmaco ha grosse limitazioni d'uso. Noi non abbiamo titolo per valutare una situazione del genere e non abbiamo nessuna assicurazione che il farmaco sia stato realmente indicato da un medico che ha valutato effettivamente il paziente, per cui rifiutarsi di dispensarlo é quantomeno prudente, se non tassativo.
B) ha una regolare ricetta, ma asserisce, ad esempio, di essere affetto da cheratite erpetica, patologia per la quale il farmaco potrebbe essere controindicato. In questo caso la volontà del medico é chiara ed indiscutibile e la sua assunzione di responsabilità evidente: la ricetta va spedita senza altri commenti se non quello di usare il farmaco sotto il diretto controllo del medico e con la posologia da lui indicata. Innanzitutto il farmaco prescritto dal medico e sotto il suo diretto controllo, soprattutto se associato ad un'adeguata terapia antivirale, é assolutamente legittimo; inoltre raramente i pazienti sono in grado di dare tutte le informazioni necessarie ad inquadrare correttamente la loro situazione in quanto tendono a tralasciare di elencare tutti i farmaci che stanno assumendo e a non descrivere compiutamente a quali terapie sono stati sottoposti. In nessun caso é ammesso discutere o commentare con il paziente una medicina regolarmente prescritta da un medico. Se comunque persistessero dei dubbi, l'unica cosa che si può fare é chiedere al medico che ha firmato la ricetta la conferma della prescrizione e questo può essere fatto solo ed esclusivamente direttamente a lui, non ad infermiere o segretarie o ad altri medici, e solo a titolo di assicurazione per avere interpretato correttamente la sua volontà.
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