Si parla moltissimo di farmacia dei servizi, ma non si deve mai dimenticare che il primo servizio che espleta una farmacia, il più importante e il più esclusivo, è la dispensazione dei farmaci.Non a caso si definisce dispensazione: è molto di più della semplice vendita, è un atto professionale vero e proprio, che richiede competenza, conoscenza, abilità e autorevolezza.
Tutti noi siamo convinti di svolgere con scrupolo il nostro lavoro se leghiamo la cessione del farmaco a poche informazioni di routine (a stomaco pieno, a stomaco vuoto, dieci gocce mattina e sera). Tuttavia queste si possono evincere abbastanza facilmente dal foglietto illustrativo: perché allora deve esserci proprio un farmacista a svolgere tale compito?
In realtà ci sono moltissime cose che possiamo fare per rendere insostituibile il nostro ruolo. Un esempio banale: che cosa deve fare il paziente se avanza delle unità posologiche? Questo capita spesso con gli antibiotici o gli antinfiammatori. Può decidere il paziente se e quando assumerli? Una dose di ibuprofene da 600 o 800 mg non è uguale a quella da 200 o 400 mg presente nei farmaci da banco e non possono essere considerati allo stesso livello: quante volte lo abbiamo spiegato ai nostri clienti?
Sull’aderenza alla terapia, poi, si può scrivere un capitolo quasi infinito: davvero si può pensare che il cliente ammetta spontaneamente di non assumere correttamente i propri farmaci? O che bastino poche domande superficiali e veloci per migliorarne la compliance?
Infine, la fase più ostica per eccellenza: il negare un farmaco se non c’è la necessaria prescrizione del medico. Il problema non riguarda solo il farmaco in sé, per esempio l’acido acetilsalicilico a basso dosaggio, ma la gestione della patologia per la quale viene prescritto. Se il paziente lo acquista sempre con la ricetta del medico e del tutto accidentalmente è rimasto senza farmaco, non c’è dubbio che sia lecita ed auspicabile la dispensazione come farmaco urgente per non fargli interrompere la terapia. Se, pero, vuoi per il costo modesto, vuoi per non perdere tempo dal medico, il cliente decide di acquistarlo sempre senza ricetta, non può essere avallato in questa sua scelta proprio a causa della malattia molto seria per cui il farmaco gli è stato prescritto e che va curata con scrupolo ed attenzione: spesso continua a prenderlo anche se gli è stata cambiata la terapia e non è più compatibile con i nuovi farmaci oppure in caso di malore o incidente può andare incontro ad emorragie che i medici non sanno spiegare e quindi non possono efficacemente e tempestivamente controllare